Alla fine ce l'abbiamo fatta! Siamo a Delhi, ancora. Ma sono passati talmente tanti anni (1992) che è come se fosse la prima volta. Solo Connought Place non cambia, o meglio: sono cambiati i negozi e i fast food abbondano e sotto hanno scavato per fare la metropolitana ma in fondo è sempre lei. Palika Bazar è rimasto in un angolino ma è sempre pittoresco. Janpath è sempre là. E io posso girarci intorno mille volte ma continuo a non capire dove sono!!
AAIUUUTTOOOOOO! E Mauro si arrabbia!
Ma io a forza di girare intorno non capisco più dove sono! Ci perdo la testa! Comunque la notte è stata un pò travagliata.... il condizionatore fa un rumore infernale e anche in strada fino a tardi c'è confusione (per tutto il tempo che rimaniamo adotterò i tappi per avere un pò di pace!). Il primo giorno è domenica e in giro non c'è nessuno. Arriviamo fino a Connought Place a piedi e cerchiamo un posto per fare colazione ma....tutti i bar e simili aprono alle 11!!! Incredibile! Avremmo dovuto mangiare nei dintorni della stazione.... E il caldo....Mauro è già in squilibrio...
Veniamo però subito abbordati (o meglio, io vengo abbordata) da un ragazzotto: dopo quasi un mese di Ladakh non ho ancora alzato le barriere e così lascio che mi parli e che ci segua.....brutta mossa! Ma poi me ne libero.....e anche di quello dopo....e di quello dopo ancora! Siamo nella vera India!Alla fine mangiamo da "Barista" (un salasso!) poi andiamo in giro per i palazzi governativi e per il Rajpath. Dopo andiamo al Museo. Bello. Ed ora....mega pizza da Pizza Hut!!! Mentre torniamo verso l'albergo addirittura incrociamo Valerie con la sua amica! Pazzesco!
Questa volta finalmente riusciamo ad andare anche al Qutab Minar e a vedere la famosa colonna di ferro. Cerchiamo di andare anche al Lotus temple ma al lunedì è chiuso e così lo vediamo solo da lontano. Per il resto non abbiamo fatto un gran che: un pò di shopping, girovagato per CP e Janpath, mangiato pizze....
Thursday, August 31, 2006
Monday, August 28, 2006
27 Agosto - Manali to Delhi
Rimaniamo a Manali un paio di giorni. Ci sistemiamo in un alberghetto in centro a pochi passi dalla stazione degli autobus. Abbiamo già il biglietto per Shimla con la corriera "De luxe" governativa notturna. Peccato che per questi giorni non faccia altro che piovere. Comunque dobbiamo riprenderci dal viaggio e perciò non facciamo proprio nulla, se non passeggiare per il Mall e per il mercato, incontrare un paio di volte Cecile e Ras e mangiare. Sicuramente i dintorni devono essere incantevoli, passeggiare per le montagne in mezzo ai boschi (e alla canapa!). Il tempio di Ambala è particolare. I costumi locali ancora differenti da quelli visti finora.
Manali come l'ho vista io è solo un posto di passaggio ma in realtà avrebbe da dare di più (dal punto di vista naturalistico e paesaggistico).
Magari un'altra volta......Comunque partiamo puntualissimi la sera dopo una piccola discussione con il bigliettaio: c'erano solo i nostri zaini nel bagagliaio (completamente allagato dopo le piogge dei giorni scorsi) per cui si sarebbero inzuppati rotolando da un angolo all'altro.... una visione troppo nefanda agli occhi di Morara. Alla fine li abbiamo tenuti sotto i sedili considerando che il pullman era mezzo vuoto. Mi sono addormentata quasi subito ma è stata una notte travagliata. Mauro si è sdraiato su due sedili liberi di fianco ai nostri posti. Siamo partiti alle 21 e saremmo dovuti arrivare dopo circa 10 ore invece alle 6,30 eravamo già alla stazione degli autobus di Shimla. Ovviamente c'era una nebbia che si vedeva a 50 metri massimo e il solito casino ma devo dire che ci hanno lasciato perdere subito. Abbiamo chiesto indicazioni per arrivare alla stazione e ci siamo incamminati lungo i binari come tutti gli altri indiani ( non credo che il rischio che passasse un treno potesse essere reale). Raggiungiamo la stazioncina appena in tempo: inizia a diluviare. Ci riassettiamo un attimo nei bagni ed aspettiamo che apra la biglietteria (alle 8)insieme alle scimmie e a qualche altro viaggiatore. Decidiamo di prendere il primo treno "normale" che parte alle 8,20 e non quello più "turistico" che parte invece verso le 10. Bellissimo! Una vera bagnarola, nel senso che faceva acqua da tutti i buchi!
A parte questo il viaggio è stato lungo (15km/h per 96 km totali) ma bello nonostante la nebbia e la pioggia. Ogni sosta nelle stazioncine un momento da ricordare. E le gallerie.....Gli indiani sono proprio dei bambini! Alla fine siamo a Kalka, una stazione grande e pulita. Sono circa le 14,30 e abbiamo 2 ore per mangiare e riprenderci. Andiamo al ristorante della stazione: io prendo un thali vegetariano e Mauro uova fritte. Non facciamo in tempo ad accorgercene che l'altro treno è già fermo al binario (stamattina avevamo già prenotato i posti e i nostri nomi erano sulla lista). All'inizio non c'è tanta gente sul treno ma a Chandigarh e poi ad Ambala si riempe all'inverosimile. Siamo cotti: ciondoliamo sui sedili schiacciati tra ragazzotti indiani. Ormai la temperatura è tale per cui i finestrini sono spalancati e io respiro la brezza ormai serale, carica dell'umidità della pianura e dell'odore dell'India....Bellissimo! Entriamo a Delhi che sono ormai le 23 e prima di fermarci alla stazione di New Delhi ci vuole circa mezz'ora. Scendiamo e abbiamo già il tassista..... Lo seguiamo non troppo convinti (anche perchè l'uscita è dove sta andando lui). Gli chiedo quanto vuole e se è pre-paid: dice 100 Rs. Considerando che l'albergo (e la zona) dove voglio andare so essere nel giro di un paio di km mi sembra eccessivo. Lo dico a Mauro. Lo molliamo e andiamo al chiosco dei rickshaw prepagati: 27 Rs. L'Ajanta però è pieno, o così ci dicono e il driver ci porta in un altro poco più avanti. Siamo talmente stanchi che va bene tutto. Almeno c'è l'aria condizionata.....Stiamo già boccheggiando.
Manali come l'ho vista io è solo un posto di passaggio ma in realtà avrebbe da dare di più (dal punto di vista naturalistico e paesaggistico).
Magari un'altra volta......Comunque partiamo puntualissimi la sera dopo una piccola discussione con il bigliettaio: c'erano solo i nostri zaini nel bagagliaio (completamente allagato dopo le piogge dei giorni scorsi) per cui si sarebbero inzuppati rotolando da un angolo all'altro.... una visione troppo nefanda agli occhi di Morara. Alla fine li abbiamo tenuti sotto i sedili considerando che il pullman era mezzo vuoto. Mi sono addormentata quasi subito ma è stata una notte travagliata. Mauro si è sdraiato su due sedili liberi di fianco ai nostri posti. Siamo partiti alle 21 e saremmo dovuti arrivare dopo circa 10 ore invece alle 6,30 eravamo già alla stazione degli autobus di Shimla. Ovviamente c'era una nebbia che si vedeva a 50 metri massimo e il solito casino ma devo dire che ci hanno lasciato perdere subito. Abbiamo chiesto indicazioni per arrivare alla stazione e ci siamo incamminati lungo i binari come tutti gli altri indiani ( non credo che il rischio che passasse un treno potesse essere reale). Raggiungiamo la stazioncina appena in tempo: inizia a diluviare. Ci riassettiamo un attimo nei bagni ed aspettiamo che apra la biglietteria (alle 8)insieme alle scimmie e a qualche altro viaggiatore. Decidiamo di prendere il primo treno "normale" che parte alle 8,20 e non quello più "turistico" che parte invece verso le 10. Bellissimo! Una vera bagnarola, nel senso che faceva acqua da tutti i buchi!
A parte questo il viaggio è stato lungo (15km/h per 96 km totali) ma bello nonostante la nebbia e la pioggia. Ogni sosta nelle stazioncine un momento da ricordare. E le gallerie.....Gli indiani sono proprio dei bambini! Alla fine siamo a Kalka, una stazione grande e pulita. Sono circa le 14,30 e abbiamo 2 ore per mangiare e riprenderci. Andiamo al ristorante della stazione: io prendo un thali vegetariano e Mauro uova fritte. Non facciamo in tempo ad accorgercene che l'altro treno è già fermo al binario (stamattina avevamo già prenotato i posti e i nostri nomi erano sulla lista). All'inizio non c'è tanta gente sul treno ma a Chandigarh e poi ad Ambala si riempe all'inverosimile. Siamo cotti: ciondoliamo sui sedili schiacciati tra ragazzotti indiani. Ormai la temperatura è tale per cui i finestrini sono spalancati e io respiro la brezza ormai serale, carica dell'umidità della pianura e dell'odore dell'India....Bellissimo! Entriamo a Delhi che sono ormai le 23 e prima di fermarci alla stazione di New Delhi ci vuole circa mezz'ora. Scendiamo e abbiamo già il tassista..... Lo seguiamo non troppo convinti (anche perchè l'uscita è dove sta andando lui). Gli chiedo quanto vuole e se è pre-paid: dice 100 Rs. Considerando che l'albergo (e la zona) dove voglio andare so essere nel giro di un paio di km mi sembra eccessivo. Lo dico a Mauro. Lo molliamo e andiamo al chiosco dei rickshaw prepagati: 27 Rs. L'Ajanta però è pieno, o così ci dicono e il driver ci porta in un altro poco più avanti. Siamo talmente stanchi che va bene tutto. Almeno c'è l'aria condizionata.....Stiamo già boccheggiando.
Friday, August 25, 2006
Agosto 25 - Leh to Manali: Manali
Partiamo al solito orario, intorno alle 8 dopo la solita colazione a base di uova fritte. Primo ostacolo (me ne ricorderò solo la metà): camion in un senso, corriera nell'altro e pecore in mezzo. Il povero pastore con l'alternativa di buttarle giù dal dirupo le ha fatte arrampicare lungo il pendio ripidissimo in salita. Sembravano tanti ragnetti.... Verso le 10 arriva il bello: arriviamo a Khoksar. Vediamo subito che ci sono dei problemi. C'è un ponte da attraversare sul Chandra River ovviamente a senso unico, e quando arriviamo noi c'è già una fila di camion paurosa dall'altro senso e un pò di gente dalla nostra parte. Siamo fermi ma non si capisce bene il perchè. C'è qualcuno che sembra stia riparando il ponte (di ferro) con una fiamma ossidrica. Scendiamo, ci sgranchiamo le gambe, io mi avvicino ad osservare. Sembra che le cose si sblocchino, svelti rimontate, si parte!.....Falso allarme. Un militare si è messo a dirigere il traffico e ha fatto partire la coda di camion militari dall'altra parte del ponte.....Interminabili...... A questo punto Mauro cosa pensa bene di fare? Attraversare il ponte a piede e incamminarsi lungo la strada dicendo "Io vado avanti. Quando ripartite mi caricate".Mah...... Dopo circa mezz'ora saltiamo tutti in macchina perchè finalmente ci danno il via libera. Ma proprio di là dal ponte ci (mi) attende una sorpresa: posto di controllo (ecco spiegato il gran via e vai di camion e jeep). Stanzi, il nostro autista, si ferma e ci chiede i passaporti: bene, e Mauro dov'è? Scendo e provo a cercarlo un pò più avanti in mezzo ai ristorantini, le jeep, i turisti, i camionisti, la marea di gente che è incredibilmente tutta assiepata in questo tratto di strada in mezzo alle montagne.... Non c'è, sicuramente non si è fermato ed è già molto più avamti lungo la strada che inizia subito a risalire. Dopo circa mezz'ora Stanzi ritorna e passiamo. Sono un pò preoccupata (e arrabbiata!) perchè di Mauro non c'è traccia. Poi però dopo un tornante lo vediamo in posa un pò stile Duce (scusate) che ci saluta. Non dico niente mentre Valerie se la ride come una matta. Il viaggio continua normalmente. Arriviamo al Rothang Pass avvolto nelle nuvole e nella nebbia. Ancora Maggi Noodles. Siamo stanchi, ma ormai ce l'abbiamo fatta. Adesso si scende. Finalmente Manali!
Agosto 25 - Leh to Manali: Keylong
Sveglia all'alba: piano piano la luce ha iniziato a rischiarare il cielo e poi...qualcuno ha acceso il mondo! INCREDIBILE! Devo andare in bagno anche questa mattina, prendo (speriamo) l'ultima compressa. Fa freddo, l'acqua è ghiacciata e io e Mauro ce la ridiamo a crepapelle! Ci mettiamo un pò a farci fare il conto ma alla fine partiamo. Rifacciamo la strada al contrario lungo il lago e poi nei prati tra le marmotte, passiamo lo Tso Kiagar e finalmente (si fa per dire) siamo sulla strada. Stamattina dietro ci sono io. In effetti però sulla strada ci stiamo poco e usciamo quasi subito per una nuova pista. Saliamo e poi ci troviamo su una specie di pianoro dove c'è acqua ovunque con delle concrezioni bianche. E' Puga Valley, con le sorgenti di acqua calda. Passiamo attraverso accampamenti di nomadi allevatori con le loro tende, gli animali, i bimbi nudi. Alla fine, verso le 10, vediamo il lontananza lo Tso Kar. Ci fermiamo per sgranchirci e ci avventuriamo lungo le sponde, ma presto scopriamo che è una specie di territorio paludoso e si affonda un pò ovunque (siamo quasi tutti con sandali e ciabatte). Raggiungiamo il primo villaggio sulle sponde del lago con un tea stall sotto la tenda di un paracadute e tutti prendiamo Maggi Noodles. Buoni! Sotto un cielo azzurrissimo e luminosissimo salutiamo la signora con in braccio il suo bimbo pacioccone e la nonna tutta sdentata e ripartiamo. C'è ancora un pò di strada (rischiamo di perderci nel nulla) ma ritorniamo nella valle dell'Indo poco prima della piana di Moray. La strada però è distrutta e per fare 5 km ci rendiamo conto di aver impiegato un ora! Alla fine abbandoniamo "il manto stradale" per la pista che vediamo correre in mezzo alla piana trafficatissima di camion. All'improvviso davanti ai nostri occhi si aprono delle gole maestose... ancora senza parole. Iniziamo a scendere un pò. Poco dopo sotto di noi vediamo Pang. Primo problema sulla strada: tra le gole una jeep è rimasta incastrata in un guado e un camion per cercare di passarla si è incastrato pure lui (o viceversa).
Fila da una parte e dall'altra, con un casino di indiani appollaiati sui sassi (ai quali prontamente si aggiunge il mio Ciccio). Per fortuna dopo 5 minuti riusciamo ad infilarci al volo in un varco. Verso le 15 raggiungiamo Sarchu, solito posto di blocco, tanti camion, qualche tende, moto, indiani e turisti. Sosta chapati + dal + chai in un tea stall e si riparte per Keylong: tutti decisi a passare la notte in un letto e non sotto una tenda. Unico problema: ce la faremo prima di notte? Ormai passi che mi spaventano non ce n'è più e così continuiamo imperterriti e anche un pò cotti. Ormai al tramonto arriviamo a Darcha. Ovviamente ormai abbiamo capito che arriveremo con il buio a Keylong, anche se non sappiamo quando (e non lo sa neanche il nostro autista). Passiamo Jispa (mega resort nuovissimo). A un certo punto i fari illuminano un gruppo di pecore: il pastore le fa spostare, poi ce n'è un'altro pò, e ancora....alla fine siamo inghiottiti dalle pecore! Un oceano di pecore! Non finiscono più! Poi emergiamo e si prosegue. Alleluja! Un cippo sulla strada che dice "Keylong 6 km". All'inizio del villaggio iniziamo a chiedere per un albergo: tutto pieno! Per fortuna però troviamo all'Hotel Dekind una camera "familiare". Non è male. Contrattiamo: 800 Rs in 5 persone. Ci sono due camere doppie e un materasso per Valerie nel salottino, bagno e acqua calda. Siamo talmente cotti che non ceniamo nemmeno. Solo i due danesi vanno giù al ristorante a rifocillarsi. Domani ultimo tratto: ormai siamo "solo" a 100 km da Manali. Staremo a vedere.....
Fila da una parte e dall'altra, con un casino di indiani appollaiati sui sassi (ai quali prontamente si aggiunge il mio Ciccio). Per fortuna dopo 5 minuti riusciamo ad infilarci al volo in un varco. Verso le 15 raggiungiamo Sarchu, solito posto di blocco, tanti camion, qualche tende, moto, indiani e turisti. Sosta chapati + dal + chai in un tea stall e si riparte per Keylong: tutti decisi a passare la notte in un letto e non sotto una tenda. Unico problema: ce la faremo prima di notte? Ormai passi che mi spaventano non ce n'è più e così continuiamo imperterriti e anche un pò cotti. Ormai al tramonto arriviamo a Darcha. Ovviamente ormai abbiamo capito che arriveremo con il buio a Keylong, anche se non sappiamo quando (e non lo sa neanche il nostro autista). Passiamo Jispa (mega resort nuovissimo). A un certo punto i fari illuminano un gruppo di pecore: il pastore le fa spostare, poi ce n'è un'altro pò, e ancora....alla fine siamo inghiottiti dalle pecore! Un oceano di pecore! Non finiscono più! Poi emergiamo e si prosegue. Alleluja! Un cippo sulla strada che dice "Keylong 6 km". All'inizio del villaggio iniziamo a chiedere per un albergo: tutto pieno! Per fortuna però troviamo all'Hotel Dekind una camera "familiare". Non è male. Contrattiamo: 800 Rs in 5 persone. Ci sono due camere doppie e un materasso per Valerie nel salottino, bagno e acqua calda. Siamo talmente cotti che non ceniamo nemmeno. Solo i due danesi vanno giù al ristorante a rifocillarsi. Domani ultimo tratto: ormai siamo "solo" a 100 km da Manali. Staremo a vedere.....
Agosto 25 - Leh to Manali: Tso Moriri
Bene, alla fine ce l'abbiamo fatta. Possiamo dire di aver percorso la mitica carrozzabile.....Sono davvero contenta della mia scelta: essere arrivati in aereo e scendere in jeep è stata davvero una buona idea, lo consiglio a chi vuole fare questo viaggio.
Durante i giorni di riposo e "riabilitazione" a Leh siamo andati in giro per cercare dei compagni con cui dividere i costi ed è stata davvero dura. Le varie agenzie se ne approfittano e....se ne fregano. Tanto se vuoi scendere, devi pagare! Al penultimo giorno la scelta era in tre (con una ragazza belga) oppure aspettare altri due ospiti dell'Oriental che sarebbero rientrati dal trekking il 22. Ci incontriamo alle 11 del 21 con Valerie all'agenzia (pensavamo fosse una finta, invece poi lei è arrivata!). Abbiamo contrattato un pò, perchè 19.000 Rs erano davvero tante diviso per tre persone (circa 327 euro) e alla fine siamo riusciti a strappare 1000 Rs in meno. Comunque proviamo ad andare un pò in giro a chiedere, ma nessuno vuole fare uno sconto maggiore. Così siamo costretti ad accettare con la raccomandazione di provare a cercare almeno altre due persone. Così è arrivato il mitico e tanto sognato momento della partenza. Facciamo colazione e il ragazzo dell'agenzia è già fuori che ci aspetta alle 7,30 spaccate. Magicamente ci avvisa che ci sono altri due ragazzi danesi con noi. Che bello! La quota si abbassa sensibilmente (3600 Rs a testa). Sulla strada ci fermiamo a caricare Valerie (anche lei era già un pò in ansia non vedendocii arrivare!) e poi andiamo all'agenzia dove ci sono Cecile e Ras (Erasmus!) che ci aspettano. Finalmente si parte!!!!! Ma non nel senso che non vedevo l'ora di andarmene da Leh! Anzi...... Ma il sogno di questo viaggio me lo sono portato appresso per un anno, quindi proprio non vedevo l'ora! Carichiamo gli zaini sul tetto (senza copertura, speriamo non piova) e Mauro aiuta a legare e a fissare il tutto. Essendo in cinque si decide di fare i turni per il posto dietro, inizia Ras. Abbiamo a bordo anche due taniche di benzina o gasolio che olezzano notevolmente in quanto il liquido trasuda un pò....pazienza, si parte! Il primo tratto di strada lungo l'Indo in parte l'avevamo già fatto ma ora andiamo ben oltre. A Karu prendiamo a sinistra invece di proseguire a destra verso Manali. A Upshi seguiamo l'indicazione (che fino a qui ci sono) per Tso Moriri. Il viaggio inizia subito bene: a un certo punto Stanzy, il nostro ventenne autista al primo viaggio (l'avevamo già battezzato tutti) davanti a un paio di rallentatori piazzati in mezzo alla strada in prossimità dell'ennesima caserma militare, accellera, scarta il primo , ma il secondo chiaramente non riuscirà ad evitarlo....Risultato: gran botta dello specchietto retrovisore di sinistra della jeep che si frantuma e per fortuna i vetri entrano sì dal finestrino aperto di Valerie ma non causano danni (se non una piccola crisi isterica di Cecile..... Prima sosta poco prima di Mahe. Nel "restaurant" c'è un mega gruppo di spagnoli casinisti che mangiano patatine: noi ordiniamo chai, chapati e dahl. Dopo Mahe la strada inizia a peggiorare e lo scenario a migliorare. Poi a un certo punto non c'è più neanche la strada, solo una pista in mezzo al nulla e arriviamo allo Tso Kiagar, piccolino ed emozionante. E' davvero incredibile! Iniziamo ad avvicinarci lo sento. La pista costeggia un ruscelletto per un pò con tanto verde attorno e....tantissime marmotte!! Sembra di essere in una valle del trentino! Alla fine arriviamo, lo vediamo il bel lago blu a 5000 metri. Ci fermiamo sulle sue sponde e quello che si prova lassù è davvero unico!
Si prosegue per arrivare al villaggio di Karzok dove dobbiamo trovare da dormire:
sulle guide dice che non c'è possibilità se non in tenda, in realtà addirittura troviamo un "resort" di piccoli bungalow fuori il villaggio dove chiedono circa 3000 Rs a notte!! Ovviamente scappiamo e iniziamo a chiedere in giro: c'è una guest house per 300 Rs a camera con un unico bagno in comune altrimenti dovunque si trovano "homestay", ma il prezzo è lo stesso e preferiamo rimanere uniti. Chiediamo per sera Maggi Noodles e momo e usciamo sulle rive del lago. Facciamo una bella passeggiata arrivando fino al tempio. Tutto è incantevole, mozzafiato, spettacolare, bellissimo... Ritorniamo al villaggio che sta facendo buio e anche freschino. Cena al lume di candela con la buonissima zuppa e poi via, dentro i nostri caldi sacchi a pelo! Tende delle finestre aperte sulla notte stellata, sulle montange e sul lago.
Durante i giorni di riposo e "riabilitazione" a Leh siamo andati in giro per cercare dei compagni con cui dividere i costi ed è stata davvero dura. Le varie agenzie se ne approfittano e....se ne fregano. Tanto se vuoi scendere, devi pagare! Al penultimo giorno la scelta era in tre (con una ragazza belga) oppure aspettare altri due ospiti dell'Oriental che sarebbero rientrati dal trekking il 22. Ci incontriamo alle 11 del 21 con Valerie all'agenzia (pensavamo fosse una finta, invece poi lei è arrivata!). Abbiamo contrattato un pò, perchè 19.000 Rs erano davvero tante diviso per tre persone (circa 327 euro) e alla fine siamo riusciti a strappare 1000 Rs in meno. Comunque proviamo ad andare un pò in giro a chiedere, ma nessuno vuole fare uno sconto maggiore. Così siamo costretti ad accettare con la raccomandazione di provare a cercare almeno altre due persone. Così è arrivato il mitico e tanto sognato momento della partenza. Facciamo colazione e il ragazzo dell'agenzia è già fuori che ci aspetta alle 7,30 spaccate. Magicamente ci avvisa che ci sono altri due ragazzi danesi con noi. Che bello! La quota si abbassa sensibilmente (3600 Rs a testa). Sulla strada ci fermiamo a caricare Valerie (anche lei era già un pò in ansia non vedendocii arrivare!) e poi andiamo all'agenzia dove ci sono Cecile e Ras (Erasmus!) che ci aspettano. Finalmente si parte!!!!! Ma non nel senso che non vedevo l'ora di andarmene da Leh! Anzi...... Ma il sogno di questo viaggio me lo sono portato appresso per un anno, quindi proprio non vedevo l'ora! Carichiamo gli zaini sul tetto (senza copertura, speriamo non piova) e Mauro aiuta a legare e a fissare il tutto. Essendo in cinque si decide di fare i turni per il posto dietro, inizia Ras. Abbiamo a bordo anche due taniche di benzina o gasolio che olezzano notevolmente in quanto il liquido trasuda un pò....pazienza, si parte! Il primo tratto di strada lungo l'Indo in parte l'avevamo già fatto ma ora andiamo ben oltre. A Karu prendiamo a sinistra invece di proseguire a destra verso Manali. A Upshi seguiamo l'indicazione (che fino a qui ci sono) per Tso Moriri. Il viaggio inizia subito bene: a un certo punto Stanzy, il nostro ventenne autista al primo viaggio (l'avevamo già battezzato tutti) davanti a un paio di rallentatori piazzati in mezzo alla strada in prossimità dell'ennesima caserma militare, accellera, scarta il primo , ma il secondo chiaramente non riuscirà ad evitarlo....Risultato: gran botta dello specchietto retrovisore di sinistra della jeep che si frantuma e per fortuna i vetri entrano sì dal finestrino aperto di Valerie ma non causano danni (se non una piccola crisi isterica di Cecile..... Prima sosta poco prima di Mahe. Nel "restaurant" c'è un mega gruppo di spagnoli casinisti che mangiano patatine: noi ordiniamo chai, chapati e dahl. Dopo Mahe la strada inizia a peggiorare e lo scenario a migliorare. Poi a un certo punto non c'è più neanche la strada, solo una pista in mezzo al nulla e arriviamo allo Tso Kiagar, piccolino ed emozionante. E' davvero incredibile! Iniziamo ad avvicinarci lo sento. La pista costeggia un ruscelletto per un pò con tanto verde attorno e....tantissime marmotte!! Sembra di essere in una valle del trentino! Alla fine arriviamo, lo vediamo il bel lago blu a 5000 metri. Ci fermiamo sulle sue sponde e quello che si prova lassù è davvero unico!
Si prosegue per arrivare al villaggio di Karzok dove dobbiamo trovare da dormire:
sulle guide dice che non c'è possibilità se non in tenda, in realtà addirittura troviamo un "resort" di piccoli bungalow fuori il villaggio dove chiedono circa 3000 Rs a notte!! Ovviamente scappiamo e iniziamo a chiedere in giro: c'è una guest house per 300 Rs a camera con un unico bagno in comune altrimenti dovunque si trovano "homestay", ma il prezzo è lo stesso e preferiamo rimanere uniti. Chiediamo per sera Maggi Noodles e momo e usciamo sulle rive del lago. Facciamo una bella passeggiata arrivando fino al tempio. Tutto è incantevole, mozzafiato, spettacolare, bellissimo... Ritorniamo al villaggio che sta facendo buio e anche freschino. Cena al lume di candela con la buonissima zuppa e poi via, dentro i nostri caldi sacchi a pelo! Tende delle finestre aperte sulla notte stellata, sulle montange e sul lago.
Tuesday, August 15, 2006
Agosto 15 - Leh
Siamo tornati a Leh e per un pò stiamo qui. Ezio ed Emilia sono partiti. Adesso si è ammalato pure Mauro! Per me è proprio influenza! Comunque passiamo 5 giorni fermi a Leh , un pò per riprenderci, un pò perchè non siamo proprio in forma e poi possiamo fare i monasteri più vicini. Passeggiare per i vicoli di Leh è comunque incantevole e ad ogni angolo si può scoprire qualcosa. Molto bella la passeggiata fino al Samkar Gonpa, silenzioso e tranquillo.
Prendiamo un mini-bus per andare a Thiksey ed è la solita avventura indiana! Partiamo dal bus stand e già a Choglmansar siamo stracarichi! Arriviamo al villaggio e saliamo al gonpa che è affollatissimo di turisti (quasi tutti italiani!) E' davvero molto bello e io faccio la foto di rito con il "Buddone" alto 15 metri. Decidiamo poi di tornare verso Shey a piedi e scendiamo lungo la collina dietro il monastero. Sono circa due chilometri sulla strada (con un sole che spacca le pietre). Arriviamo a Shey ma il monastero è chiuso.....Ci riposiamo all'ombra di alcuni alberi davanti ad antichi bassorilievi con un gruppo di bimbetti che reclamano "one photo". Ci rimettiamo sulla strada ed aspettiamo il mini-bus per tornare a Leh. La visita a Stok non mi ha entusiasmato invece. Spituk invece mi è piaciuto molto. Sia il monastero sia l'atmosfera che si è creata quel giorno. Quando siamo arrivati infatti un monaco ha suonato all'interno di una conchiglia e.....puja! Siamo entrati e subito ci hanno offerto il te e i monaci alla spicciolata entravano e si sedevano ed hanno iniziato a recitare i loro mantra. Alcune volte sembrava andassero tutti a tempo, altre volte ognuno per conto suo. Incredibile! Emozionante! Un cagnolone nero è entrato un paio di volte e i monaci non dicevano niente: scodinzolando andava a chiedere coccole e loro scherzosamente lo scacciavano.
Il 15 d'agosto è la festa dell'indipendenza indiana. Certo a Leh non viene festeggiata come nel resto dell'India mi immagino, ma comunque hanno fatto festa. Dopo colazione siamo andati al campo di Polo che era già gremito e le esibizioni erano già iniziate. Io pensavo che facessero anche una partita dopo ma non c'è stato niente.
Altri due giorni li abbiamo passati andando verso nord, Rizong-Lamayuru-Alchi (e io ho ricominciato a stare male....). Dovevamo trovare qualcuno con cui dividere la macchina ma siamo rimasti fregati da quei simpaticoni dell'agenzia: abbiamo pagato la camera la mattina presto e ci siamo messi ad aspettare il taxi. Dopo un ora non era ancora arrivato e così siamo andati a piedi fino in centro! Ero incazzata nera! Alla fine ovviamente decidiamo di andare da soli con un taxi. Passiamo Nimmu e la confluenza dello Zanskar nell'Indo (spettacolare) e a metà mattina arriviamo a Rizong. Bello e solitario il monastero, situtato in una bella valle laterale. Facciamo una sosta per il pranzo non mi ricordo in quale villaggio e chi incontriamo? Stefano, il collega di Mauro con i suoi amici e sua moglie! Facciamo due chiacchere insieme e poi si riparte. Arriviamo a Lamayuru a metà pomeriggio. Troviamo una guest house carina ma un pò cara e ci sistemiamo. Usciamo subito per la visita al gonpa ed al villaggio. La cena in realtà è stata interessante: all'aperto , a guardare le stelle e tutto molto buono. Poi però alla notte sono stata male.......ancora. La mattina faccio a mala pena colazione con due biscottini e poi ripartiamo. Arriviamo al Alchi che sono distrutta e non mi godo per niente la visita di un posto comunque bellissimo. Nel primo pomeriggio siamo comunque di ritorno a Leh e per fortuna all'Oriental c'è una camera da 350 Rs. Mi infilo subito a letto: ho 39 di febbre. I giorni successivi li passo a letto, con paracetamolo e dissenten e piano piano mi rimetto in forze per affrontare il grande viaggio.....il rientro a Delhi via Tso Moriri-Manali.
Prendiamo un mini-bus per andare a Thiksey ed è la solita avventura indiana! Partiamo dal bus stand e già a Choglmansar siamo stracarichi! Arriviamo al villaggio e saliamo al gonpa che è affollatissimo di turisti (quasi tutti italiani!) E' davvero molto bello e io faccio la foto di rito con il "Buddone" alto 15 metri. Decidiamo poi di tornare verso Shey a piedi e scendiamo lungo la collina dietro il monastero. Sono circa due chilometri sulla strada (con un sole che spacca le pietre). Arriviamo a Shey ma il monastero è chiuso.....Ci riposiamo all'ombra di alcuni alberi davanti ad antichi bassorilievi con un gruppo di bimbetti che reclamano "one photo". Ci rimettiamo sulla strada ed aspettiamo il mini-bus per tornare a Leh. La visita a Stok non mi ha entusiasmato invece. Spituk invece mi è piaciuto molto. Sia il monastero sia l'atmosfera che si è creata quel giorno. Quando siamo arrivati infatti un monaco ha suonato all'interno di una conchiglia e.....puja! Siamo entrati e subito ci hanno offerto il te e i monaci alla spicciolata entravano e si sedevano ed hanno iniziato a recitare i loro mantra. Alcune volte sembrava andassero tutti a tempo, altre volte ognuno per conto suo. Incredibile! Emozionante! Un cagnolone nero è entrato un paio di volte e i monaci non dicevano niente: scodinzolando andava a chiedere coccole e loro scherzosamente lo scacciavano.
Il 15 d'agosto è la festa dell'indipendenza indiana. Certo a Leh non viene festeggiata come nel resto dell'India mi immagino, ma comunque hanno fatto festa. Dopo colazione siamo andati al campo di Polo che era già gremito e le esibizioni erano già iniziate. Io pensavo che facessero anche una partita dopo ma non c'è stato niente.
Altri due giorni li abbiamo passati andando verso nord, Rizong-Lamayuru-Alchi (e io ho ricominciato a stare male....). Dovevamo trovare qualcuno con cui dividere la macchina ma siamo rimasti fregati da quei simpaticoni dell'agenzia: abbiamo pagato la camera la mattina presto e ci siamo messi ad aspettare il taxi. Dopo un ora non era ancora arrivato e così siamo andati a piedi fino in centro! Ero incazzata nera! Alla fine ovviamente decidiamo di andare da soli con un taxi. Passiamo Nimmu e la confluenza dello Zanskar nell'Indo (spettacolare) e a metà mattina arriviamo a Rizong. Bello e solitario il monastero, situtato in una bella valle laterale. Facciamo una sosta per il pranzo non mi ricordo in quale villaggio e chi incontriamo? Stefano, il collega di Mauro con i suoi amici e sua moglie! Facciamo due chiacchere insieme e poi si riparte. Arriviamo a Lamayuru a metà pomeriggio. Troviamo una guest house carina ma un pò cara e ci sistemiamo. Usciamo subito per la visita al gonpa ed al villaggio. La cena in realtà è stata interessante: all'aperto , a guardare le stelle e tutto molto buono. Poi però alla notte sono stata male.......ancora. La mattina faccio a mala pena colazione con due biscottini e poi ripartiamo. Arriviamo al Alchi che sono distrutta e non mi godo per niente la visita di un posto comunque bellissimo. Nel primo pomeriggio siamo comunque di ritorno a Leh e per fortuna all'Oriental c'è una camera da 350 Rs. Mi infilo subito a letto: ho 39 di febbre. I giorni successivi li passo a letto, con paracetamolo e dissenten e piano piano mi rimetto in forze per affrontare il grande viaggio.....il rientro a Delhi via Tso Moriri-Manali.
Saturday, August 12, 2006
Agosto 9 - Nubra Valley
Partenza quasi in orario e cielo ancora un pò plumbleo. Usciamo da Leh e prendiamo la strada per Nubra. Iniziamo a salire e dopo circa un'ora di macchina c'è il primo intoppo: alcune macchine e camion sono fermi. Un pò più avanti la strada è interrotta per una frana.
Lì per lì sembra una cosa da pochi minuti ma poi alla fine stiamo fermi per più di un'ora! Ezio e Mauro vanno in esplorazione mentre io ed Emilia chiaccheriamo in macchina. Ripartiamo e continuiamo a salire: la strada è davvero incredibilie! Passiamo il primo check post a South Pullu e faticosamente arriviamo alla vetta: il Kardhung La, il mitico passo carrozzabile più alto al mondo, coperto di nuvole e .....neve!
Io, che a questo punto ho già iniziato a stare un pò male, appena arrivati corro a cercare un bagno (o comunque un posto idoneo) e devo dire che per poco non sono stramazzata al suolo! All'improvviso tutto ha iniziato a girare e il respiro è diventato un pò...affannoso. Mi sono appoggiata a Mauro e ho aspettato un attimo. Il bagno è stato trovato dietro a un muretto. Foto di rito e poi si riparte. Chai-stop a North Pullu, la mitica e ineguagliabile. Passiamo Khalsar, un piccolo villaggio che è stato molto danneggiato dalle frane, e praticamente siamo già sullo Shyok, vicino alla confluenza con Nubra. Arriviamo a un punto panoramico molto bello e ci incantiamo a guardare la valle, il fiume, i coni di detriti, le macchie di verde, il cielo che finalmente è un pò più azzurro e le nuvole. Riprendiamo il cammino e poco dopo siamo a Diskit. Ci portano in un alberghetto che ha delle camere nuove molto graziose per 500 Rs e ci sistemiamo. Facciamo uno spuntino: per me solo riso bollito e verdure, ma sto male e non riesco a mangiare molto, forse ho già un pò di febbre. Dopo mangiato andiamo alle dune e ad Hunder. Che panorami mozzafiato!
La visita al monastero sarebbe programmata per domani mattina: la puja inizia alle 6 am! Gli altri vogliono andare ma noi di alzarci così presto non ne vogliamo mezza e decidiamo per un politico 7,15. La cena è frugale, almeno per me. Prendo due aspirine e a letto presto. Alba tragica (ovviamente vado in bagno non so quante volte) e poi si parte. La salita è davvero ripida ! ....anche perchè sono le 7,30 di mattina e non abbiamo fatto ancora colazione..... Però è tutto meraviglioso!!! Arriviamo al dukang (gli altri e anche altri occidentali sono già lì) e ci sistemiamo anche noi a sedere per terra lungo il muro. I monaci stanno salmodiando e uno, forse il lama, sta compiendo dei riti con dell'acqua e delle ciotole che mi ricordano molto una messa. Dopo circa mezz'ora dal nostro arrivo, all'improvviso tutto si interrompe, i monaci si alzano ed escono ed in un minuto rimaniamo solo noi. Incredibile! Facciamo un giretto nella sala e poi usciamo. Nell'aria fresca e limpida della mattina la veduta sulla valle è davvero eccezionale. Foto, una passeggiata tra gli edifici del monastero, il famoso "orrido" con la scala che scende al fiume e poi torniamo alla macchina. Sulla collina di fronte c'è una costruzione nuova che serve ad ospitare il Dalai quando viene in visita: all'interno una collezione di thangka un pò fatiscenti e tanti libri di preghiera. Tornati in albergo facciamo colazione e poi partiamo per la tappa successiva, Sumoor. Peccato che invece il primo stop è molto oltre, a Panamik, e io ricomincio a stare male..... Infatti arrivati alle sorgenti mentre gli altri passeggiano e la tedesca addirittura fa il bagno, io vado in cerca di un angolo appartato: non sto affatto bene...... Noi decidiamo di farci portare subito in un albergo mentre gli altri vogliono andare al monastero. Mah..... Non è carino come quello di Diskit ma può andare. Solo il cibo lascia un pò a desiderare. Io cerco di mangiare un pò di riso in bianco e bevo un té (a questo punto ho ancora la febbre alta). Mentre Mauro e gli altri nel pomeriggio tornano al tempio (anche quelli dell'altra jeep sono dovuti tornare perchè il gonpa era chiuso), io me ne sto tutta tremante a letto.Inizio a prendere il Normix. Alla sera cena a lume di candela e di nuovo riso in bianco, ravioli per Mauro e "vegetable fried rice" per Ezio ed Emilia (peccato che i " vegetable" erano crudi.....). Prima di andare a letto assistiamo a uno spettacolo incredibile: una luna piena e bianchissima che esce da dietro la montagna e ci illumina di....immenso!!! Wonderful!!!! La mattina siamo svegliati dalla pioggia che fa rumore sul tetto e....piove in camera!!! Andiamo a mettere il secchio sotto la goccia. Si parte prestino per tornare a Leh. Faccio appena in tempo ad arrivare a North Pullu e sperimento la mitica "ladakhi toilet". Anche Mauro vuole provare l'ebrezza.... Arrivati al passo il tempo dall'altra parte è anche peggiore di quando siamo partiti (sob) così non ci fermiamo neanche. Vogliamo arrivare presto a Leh e così procediamo dritti verso il basso. Arriviamo verso le 14 e ci facciamo portare all'Oriental. Per fortuna ci sono camere libere. Ci sistemiamo e andiamo a mangiare qualcosa. Ezio ed Emilia ci raggiungono più tardi: anche Emilia ha la febbre adesso e non sta tanto bene....... che sia un virus?
Lì per lì sembra una cosa da pochi minuti ma poi alla fine stiamo fermi per più di un'ora! Ezio e Mauro vanno in esplorazione mentre io ed Emilia chiaccheriamo in macchina. Ripartiamo e continuiamo a salire: la strada è davvero incredibilie! Passiamo il primo check post a South Pullu e faticosamente arriviamo alla vetta: il Kardhung La, il mitico passo carrozzabile più alto al mondo, coperto di nuvole e .....neve!
Io, che a questo punto ho già iniziato a stare un pò male, appena arrivati corro a cercare un bagno (o comunque un posto idoneo) e devo dire che per poco non sono stramazzata al suolo! All'improvviso tutto ha iniziato a girare e il respiro è diventato un pò...affannoso. Mi sono appoggiata a Mauro e ho aspettato un attimo. Il bagno è stato trovato dietro a un muretto. Foto di rito e poi si riparte. Chai-stop a North Pullu, la mitica e ineguagliabile. Passiamo Khalsar, un piccolo villaggio che è stato molto danneggiato dalle frane, e praticamente siamo già sullo Shyok, vicino alla confluenza con Nubra. Arriviamo a un punto panoramico molto bello e ci incantiamo a guardare la valle, il fiume, i coni di detriti, le macchie di verde, il cielo che finalmente è un pò più azzurro e le nuvole. Riprendiamo il cammino e poco dopo siamo a Diskit. Ci portano in un alberghetto che ha delle camere nuove molto graziose per 500 Rs e ci sistemiamo. Facciamo uno spuntino: per me solo riso bollito e verdure, ma sto male e non riesco a mangiare molto, forse ho già un pò di febbre. Dopo mangiato andiamo alle dune e ad Hunder. Che panorami mozzafiato!
La visita al monastero sarebbe programmata per domani mattina: la puja inizia alle 6 am! Gli altri vogliono andare ma noi di alzarci così presto non ne vogliamo mezza e decidiamo per un politico 7,15. La cena è frugale, almeno per me. Prendo due aspirine e a letto presto. Alba tragica (ovviamente vado in bagno non so quante volte) e poi si parte. La salita è davvero ripida ! ....anche perchè sono le 7,30 di mattina e non abbiamo fatto ancora colazione..... Però è tutto meraviglioso!!! Arriviamo al dukang (gli altri e anche altri occidentali sono già lì) e ci sistemiamo anche noi a sedere per terra lungo il muro. I monaci stanno salmodiando e uno, forse il lama, sta compiendo dei riti con dell'acqua e delle ciotole che mi ricordano molto una messa. Dopo circa mezz'ora dal nostro arrivo, all'improvviso tutto si interrompe, i monaci si alzano ed escono ed in un minuto rimaniamo solo noi. Incredibile! Facciamo un giretto nella sala e poi usciamo. Nell'aria fresca e limpida della mattina la veduta sulla valle è davvero eccezionale. Foto, una passeggiata tra gli edifici del monastero, il famoso "orrido" con la scala che scende al fiume e poi torniamo alla macchina. Sulla collina di fronte c'è una costruzione nuova che serve ad ospitare il Dalai quando viene in visita: all'interno una collezione di thangka un pò fatiscenti e tanti libri di preghiera. Tornati in albergo facciamo colazione e poi partiamo per la tappa successiva, Sumoor. Peccato che invece il primo stop è molto oltre, a Panamik, e io ricomincio a stare male..... Infatti arrivati alle sorgenti mentre gli altri passeggiano e la tedesca addirittura fa il bagno, io vado in cerca di un angolo appartato: non sto affatto bene...... Noi decidiamo di farci portare subito in un albergo mentre gli altri vogliono andare al monastero. Mah..... Non è carino come quello di Diskit ma può andare. Solo il cibo lascia un pò a desiderare. Io cerco di mangiare un pò di riso in bianco e bevo un té (a questo punto ho ancora la febbre alta). Mentre Mauro e gli altri nel pomeriggio tornano al tempio (anche quelli dell'altra jeep sono dovuti tornare perchè il gonpa era chiuso), io me ne sto tutta tremante a letto.Inizio a prendere il Normix. Alla sera cena a lume di candela e di nuovo riso in bianco, ravioli per Mauro e "vegetable fried rice" per Ezio ed Emilia (peccato che i " vegetable" erano crudi.....). Prima di andare a letto assistiamo a uno spettacolo incredibile: una luna piena e bianchissima che esce da dietro la montagna e ci illumina di....immenso!!! Wonderful!!!! La mattina siamo svegliati dalla pioggia che fa rumore sul tetto e....piove in camera!!! Andiamo a mettere il secchio sotto la goccia. Si parte prestino per tornare a Leh. Faccio appena in tempo ad arrivare a North Pullu e sperimento la mitica "ladakhi toilet". Anche Mauro vuole provare l'ebrezza.... Arrivati al passo il tempo dall'altra parte è anche peggiore di quando siamo partiti (sob) così non ci fermiamo neanche. Vogliamo arrivare presto a Leh e così procediamo dritti verso il basso. Arriviamo verso le 14 e ci facciamo portare all'Oriental. Per fortuna ci sono camere libere. Ci sistemiamo e andiamo a mangiare qualcosa. Ezio ed Emilia ci raggiungono più tardi: anche Emilia ha la febbre adesso e non sta tanto bene....... che sia un virus?
Monday, August 07, 2006
Agosto 7 - Adventure begins
Alla fine ce l'abbiamo fatta, siamo di nuvo qui, nella mia India. Non quella tradizionale, la più conosciuta e mitizzata da guide e scrittori, ma lo stesso INDIA!!! Arriviamo come da programma all'aeroporto di Leh e, come da (mio) programma, non c'è nessuno ad aspettarci così prendiamo un taxi per andare al Dreamland. Al momento non hanno la camera promessa perchè a causa delle abbondanti piogge degli ultimi giorni numerosi turisti sono bloccati a Leh. Ci sistemano in una camera un pò più "scarsa" e ci dicono che domani potremo cambiarla. Ci sistemiamo e usciamo subito. Respiriamo subito l'aria (inquinata) di Leh e la spiritualità buddista trovando rifugio dentro al gonpa. Poi facciamo uno spuntino a "La Terrace". Ma la stanchezza si fa sentire e Mauro quasi si addormenta mentre mangia il suo sandwich! Torniamo in albergo per un riposino pomeridiano e puntiamo la sveglia alle 15. Quando usciamo il ragazzo alla reception ci sta aspettando con in mano un biglietto: è di Ezio ed Emilia!! Anche loro a Leh bloccati dal brutto tempo e non hanno potuto fare il loro trekking. Hanno comprato una Sim card e così, dopo esserci buttati nelle strade affollatissime (non ci posso credere!) di Leh troviamo un telefono e li contattiamo: sono al "Leh View" proprio davanti al gonpa e li raggiungiamo. Dalla strada vedo qualcuno che si sta affanciando da una finestra... è Ezio che ci da il benvenuto!
Facciamo due chiacchere e ci consigliano di comprare una Sim pure noi: Airtel, 150 Rs più quello che uno vuole di traffico prepagato (funziona solo nella valle di Leh), circa 7,50 Rs a rupie. Ci mettiamo d'accordo per trovarci a cena al Dreamland. Come prima cena non badiamo a spese e gozzovigliamo. Durante la cena decidiamo subito per Noubra Valley appena le strade saranno riaperte anche perchè loro ormai non riescono più a fare niente dal momento che hanno l'aereo per il rientro il 19.
Il giorno dopo noi ci ambientiamo un pò a Leh: andiamo al castello, che è un pò decadente ma ci stanno lavorando e poi saliamo al gonpa. A metà salita ovviamente inizia a piovere......Però per fortuna dopo un pò che siamo in cima spunta un sole meraviglioso che ci asciuga e ci scalda il cuore.......Che spettacolo!!!! Seduta sotto le bandiere di preghiere faccio la prima telefonata alla mamma. Ovviamente è contenta di sentirmi e so che vorrebbe essere lì con me (alla fine da qualcuno devo aver preso!).
Verso le 17 abbiamo appuntamento in agenzia con Ezio ed Emilia per vedere se si può fare il giro: sembra che le strade siano state riaperte e così lasciamo le fotocopie per i permessi e paghiamo. Sono in tutto 6900 Rs 3 giorni così suddivisi: Leh-KardungLa-Diskit-Hunder-Panamik-Sumoor-Leh.
Accompagnamo i ragazzi a Changspa e ai piedi della scalinata che porta allo Shanti Stupa li salutiamo: affrontiamo la prima di numerose salite per vedere un tramonto meraviglioso.....Ancora una volta (e sono certa che mi ripeterò nei prossimi giorni): che spettacolo!!!!
Link
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Finally we are here, again. My India. But is Ladakh India?
Facciamo due chiacchere e ci consigliano di comprare una Sim pure noi: Airtel, 150 Rs più quello che uno vuole di traffico prepagato (funziona solo nella valle di Leh), circa 7,50 Rs a rupie. Ci mettiamo d'accordo per trovarci a cena al Dreamland. Come prima cena non badiamo a spese e gozzovigliamo. Durante la cena decidiamo subito per Noubra Valley appena le strade saranno riaperte anche perchè loro ormai non riescono più a fare niente dal momento che hanno l'aereo per il rientro il 19.
Il giorno dopo noi ci ambientiamo un pò a Leh: andiamo al castello, che è un pò decadente ma ci stanno lavorando e poi saliamo al gonpa. A metà salita ovviamente inizia a piovere......Però per fortuna dopo un pò che siamo in cima spunta un sole meraviglioso che ci asciuga e ci scalda il cuore.......Che spettacolo!!!! Seduta sotto le bandiere di preghiere faccio la prima telefonata alla mamma. Ovviamente è contenta di sentirmi e so che vorrebbe essere lì con me (alla fine da qualcuno devo aver preso!).
Verso le 17 abbiamo appuntamento in agenzia con Ezio ed Emilia per vedere se si può fare il giro: sembra che le strade siano state riaperte e così lasciamo le fotocopie per i permessi e paghiamo. Sono in tutto 6900 Rs 3 giorni così suddivisi: Leh-KardungLa-Diskit-Hunder-Panamik-Sumoor-Leh.
Accompagnamo i ragazzi a Changspa e ai piedi della scalinata che porta allo Shanti Stupa li salutiamo: affrontiamo la prima di numerose salite per vedere un tramonto meraviglioso.....Ancora una volta (e sono certa che mi ripeterò nei prossimi giorni): che spettacolo!!!!
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Finally we are here, again. My India. But is Ladakh India?
Tuesday, August 01, 2006
Agosto 2006 - Birthday
Il mio compleanno! Ho 38 anni e sto per ripartire per l'India per la quinta volta.Sono passati 17 anni dalla prima volta.....
Stasera cena alla Mura con i miei. Niente regali. Quale regalo più grande per me pensare che tra 5 giorni sono in viaggio?
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My birthday! I'm 38 and I'll leave for India for the fifth time. 17 years from the first time......
Evening dinner at "La Mura" with mum and dad. No gifts. The biggest gift for me is thinking that in 5 days I will be on journey.
Stasera cena alla Mura con i miei. Niente regali. Quale regalo più grande per me pensare che tra 5 giorni sono in viaggio?
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My birthday! I'm 38 and I'll leave for India for the fifth time. 17 years from the first time......
Evening dinner at "La Mura" with mum and dad. No gifts. The biggest gift for me is thinking that in 5 days I will be on journey.
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